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al testo proposto da Ninnj Di Stefano Bus
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I Poeti Se tacciono sono come lame appuntite nel cuore, quasi inviolabili o invisibili, e un poco li accompagna l’ultimo grido, un canto del cigno, la verità o il segno che ne motiva la schiusa meraviglia, l’antefatto, la parola breve e insoluta del labbro che l’ha generata. Nei loro volti si riaccende il mistero ineludibile che intercetta la vita e la morte, le indaga. Dentro il sogno che non dice, lingua muta che scorre in vena come sangue, ma diventa immortale, come il canto trascorrente dell’acqua sorgiva. Poi crepita e s’acquieta come cero d’altare consumato... |
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